Sirventese e canzoni by Daniel Arnaut

Sirventese e canzoni by Daniel Arnaut

autore:Daniel Arnaut [Arnaut, Daniel]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Einaudi
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


XVI.

Prima che gli alberi restino nude

trame di secchi rami senza foglie,

farò (lo ingiunge Amore) un canto che raccoglie

nella sua brevità lungo argomento.

Delle sue Arti è questo il ricco insegnamento:

io so fermare i fiumi sulla foce

e il mio bue della lepre è piú veloce.

Amore con parole persuasive e gentili

mi ha imposto che da lei non mi distolga

e che un’altra non serva e non corteggi.

Lui farà quanto occorre perché a lei possa unirmi.

Mi ha detto di non somigliare alla viola

che se fa freddo si scolora, ma sempre

come alloro o ginepro il mio amore verdeggi.

Mi ha detto: «Non fermarti in un posto diverso

a motivo di un’altra che il tuo amore ha gradito.

Schiva gl’incontri, fúggili, chiunque

in questo luogo o in quello te n’abbia fatto invito.

Perché si chiama folle chi danneggia se stesso,

e certi errori possono farti oggetto di scherno.

No, sta’ in adorazione di lei (dopo l’Eterno)!»

Dal Nilo fino a Saintes tra quante

si vestono o si spogliano nessuna

è piú bella di lei: la sua bellezza

è cosí grande che vi sembra irreale.

Se amore mi è propizio e lei mi bacia e abbraccia,

non c’è gelo né brina, non neve che mi faccia

rabbrividire, ho la febbre alta e non sento il male.

Ho varcato per lei ponti e palàncole;

forse me ne lamento?

No, nei suoi baci e abbracci c’è un farmaco di gioia,

quello, senz’altro cibo, è il mio sostentamento.

E il mio cuore che pure è come il vento

si ferma accanto a lei e si lascia imbrigliare.

Cuore, dovunque io sia, da lei non ti staccare!

Cuore codardo, credi che avrai scampo

solo perché ritieni che lei non voglia amarti?

Non darle tregua, non lasciarle campo

per fughe e per raggiri. Sarà su buona pista

chi si ostini a pregare e non desista,

e io da pellegrino traverserò il palude

d’Userna e giungerò là dove scorre l’Ebro.

Arnaut è suo dai capelli alle suole:

senza di lei Lucerna in signoria non voglio

né del regno ove scorre l’Ebro lo scettro e il soglio.



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